Le preoccupazioni del gruppo Asanti per un presunto conflitto d’interessi
Provocano diversi malumori e qualche azione ufficiale gli affari della famiglia Bollorè. Un gruppo di investitori indipendenti di Telecom Italia ha sollevato preoccupazioni circa un possibile conflitto di interessi causato dall’aggiudicazione di un appalto media per un’agenzia legata al suo maggiore azionista. Alla fine del 2016, infatti, Tim (di cui la Vivendi di Vincent Bolloré è primo azionista) ha indetto una gara per assegnare il budget pubblicitario 2017 (circa 80-100 milioni). Il pitch, avviatosi a settembre, aveva avuto una fase di rallentamento, ma alla fine la gara è stata vinta dall’agenzia francese Havas. A nessuno nel mondo della comunicazione è sfuggita una singolare coincidenza: il ceo di Havas Media Group è Yannick Bolloré, figlio di Vincent, mentre in Italia la centrale media è guidata da Stefano Spadini. Con la conquista di Tim l’agenzia raddoppia le sue dimensioni in Italia: secondo alcune stime, nel 2016 ha gestito circa 100 milioni di euro di investimenti pubblicitari. Due giorni fa Franco Lombardi, capo di Asati, un gruppo di investitori al dettaglio con una piccola partecipazione in Telecom Italia, ha inviato una lettera alla Consob chiedendo se siano state eseguite procedure conformi prima dell’aggiudicazione del contratto di Havas. La notizia ha avuto un rimbalzo internazionale ed è stata ripresa anche dal Financial Times . Ma Telecom Italia è solo uno degli interessi di Vincent Bolloré in Italia visto che è anche un grande azionista di Mediobanca e possiede una piccola quota in Generali. Inoltre da fine 2016 Vivendi ha iniziato la scalata ostile per la conquista di Mediaset . Ulteriore segnale di un’irresistibile attrazione per l’Italia da parte dell’intera famiglia Bolloré.
|